Sperimentare la bellezza della varietà

Sperimentare la bellezza della varietà

Maria Voce, chiamata familiarmente anche Emmaus, è membro del Comitato d’Orientamento di Insieme per l’Europa. All’interno del Movimento dei Focolari di cui lei è la Presidente, si svolge quest’estate un evento a livello europeo. 

Dalle sue interviste rilasciate in vista di quell’appuntamento, ne abbiamo scelto due in quanto sottolineano lo spirito che anima la nostra rete.

Foto: Diego Goller (altro…)

Giocare la grande sfida mondiale

Giocare la grande sfida mondiale

In occasione dell’elezione di David-Maria Sassoli a presidente del Parlamento Europeo, riproponiamo stralci dell’intervista del 24 marzo 2017 – alla vigilia del 60° dei Trattati di Roma – quando aveva partecipato alla Veglia ecumenica ed internazionale promossa da Insieme per l’Europa.

Il servizio è della giornalista Claudia Di Lorenzi:

“Far vedere al mondo che la fraternità e l’unità, nonostante le differenze culturali e confessionali, sono possibili”. È con questo obiettivo che si è tenuta a Roma, nella Basilica dei XII Apostoli, una veglia di preghiera ecumenica per l’Europa>>. Un’occasione che ha visto insieme membri della rete internazionale IpE con la presenza di rappresentanti delle Istituzioni italiane ed europee, e che si svolgeva in contemporanea ad altre 56 città in tutta Europa.

Tra i presenti all’evento a Roma, anche l’On. David Sassoli, Europarlamentare italiano del Partito Democratico. Lo abbiamo intervistato:

Onorevole Sassoli, alla vigilia del 60° anniversario dei Trattati di Roma, che hanno segnato la nascita dell’Unione Europea, da più parti si osserva come l’Europa abbia smarrito le sue radici cristiane, concentrata com’è su finanza, burocrazia e interessi nazionali, incapace di solidarietà e accoglienza, e di progettare uno sviluppo centrato sulla persona. Cosa ne pensa?

“Bisogna innanzitutto che i cristiani si facciano sentire un po’ di più e devono esserci reti nel mondo cristiano che diano il testimone ad altri. Perché ci sono valori condivisi, come la pace, la convivenza, la solidarietà, la giustizia che hanno certo una matrice cristiana, ma oggi sono assunti come paradigma di impegno politico, culturale, morale da parte anche di cittadini che cristiani non sono. Sono questi gli elementi che fanno l’identità europea: ecco perché i cristiani devono essere molto contenti perché nell’identità europea si ritrovano valori che sono propri del mondo cristiano. Ma in questo momento abbiamo la necessità di spiegarlo bene ai nostri cittadini, perché l’Europa fa paura, mette ansia, sembra un peso, e invece abbiamo bisogno di fare dell’unità degli europei il valore per giocare la grande scommessa di questo secolo, che sarà dare forma al mercato globale. La globalizzazione senza regole diventa marginalizzazione, povertà, miseria, può essere catastrofica per tante aree del pianeta. La grande scommessa dell’Europa è dare regole e valori al mondo. Perché le regole del mercato senza la difesa dei diritti umani, il senso della libertà e della democrazia, sarebbero soltanto delle leggi economiche che fanno prevalere il più forte e questo non lo vogliamo. Allora, la scommessa è questa: i valori cristiani che sono all’origine dell’identità europea oggi sono l’elemento per giocare la grande sfida mondiale”.

Leggi l’intera intervista>>

Foto: ©Thomas Klann

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Cercare insieme

Cercare insieme

20 anni Insieme per l’Europa dal 7-9.11.2019 a Ottmaring e Augsburg / Germania. La visita del vescovo regionale Axel Piper

A fine febbraio si sono incontrati 16 rappresentanti di Insieme per l’Europa ad Ottmaring, per preparare l’incontro degli “Amici” dal 7 al 9 Novembre 2019. Questa rete internazionale è nata 20 anni fa, motivo sufficiente per ricordare gli inizi e sviluppare prospettive per il futuro.

Axel Piper, dal 1 gennaio 2019 vescovo regionale della Chiesa evangelica luterana di Augusta e Svevia, ha incontrato, durante la sua prima visita al Centro Ecumenico di Ottmaring, Gerhard Pross, Ilona Toth, Herbert Lauenroth e Diego Goller, membri della commissione preparatoria di Insieme per l’Europa, per conoscere da più vicino l’iniziativa.

L’esperienza del vescovo Piper e la sua visione della Chiesa: non strutture, ma “persone che stanno cercando insieme”. Allo stesso tempo, dice Piper, “è sufficiente essere curiosi – nel senso migliore del termine”. Attende quindi con impazienza il nuovo compito, “per conoscere nuove persone, nuove sfide e per contribuire a dare forma ad un nuovo inizio nella Chiesa e nella società”. Quindi, l’iniziativa Insieme per l’Europa gli é “molto simpatica”.

Pertanto, l’incontro degli “Amici di Insieme per l’Europa” dal 7 al 9 Novembre 2019 è già programmato nella sua agenda.

Beatriz Lauenroth

Foto: © Maria Kny (altro…)

Portatori di speranza

Portatori di speranza

Clarita e Edgardo Fandino, responsabili mondiali del Movimento “Equipes Notre-Dame”, vivono a Bogotá in Colombia. Hanno partecipato al recente incontro degli Amici di Insieme per l’Europa a Praga. Abbiamo voluto conoscere più da vicino la loro esperienza.

1) Qual è stata la vostra esperienza con gli “Amici di Insieme per l’Europa” a Praga?

È stato commovente essere testimoni diretti di questa iniziativa che, partendo dalle sinergie tra molti Movimenti, cerca di dare risposte di speranza ad un mondo secolarizzato invitando tutti ad assumersi le proprie responsabilità di fronte alla società e al mondo senza isolarsi, ma condividendo le proprie ricchezze evangeliche. Personalmente avremmo voluto conoscere più da vicino i carismi specifici dei vari Movimenti presenti, ma supponiamo che da un lato fosse già stato fatto in precedenti incontri e dall’altro il tempo limitato del programma non l’abbia permesso. Durante questi due giorni di incontro, nei momenti liberi e nelle conversazioni, abbiamo potuto condividere esperienze con molti dei presenti. Abbiamo notato un’atmosfera di rispetto, fraternità e apertura che deve essere estesa ai vari ambienti di vita, per essere veri agenti di trasformazione come il lievito nella pasta.

2) Come colombiani, come vedete l’Europa attuale?

Non abbiamo partecipato a questa riunione di Insieme per l’Europa come colombiani, ma come responsabili mondiali del Movimento “Equipes Notre-Dame”, che ha avuto origine in Francia e che oggi è presente in 92 Paesi dei cinque continenti. Come colombiani, abbiamo notato grandi differenze tra l’Europa e l’America di oggi e, naturalmente, con la nostra nativa Colombia. L’Europa di oggi sta vivendo un processo di secolarizzazione molto più pronunciato che in America ed è influenzato dai venti di crisi e di disgregazione con tendenze separatiste che minano le istituzioni e i regimi in atto. Le tendenze populiste con gli agitatori che polarizzano e raccolgono il malcontento sono un problema che ha già raggiunto dimensioni universali. Oggi più che mai, è indispensabile che noi, che professiamo valori di fede, siamo più attivi nel promuovere iniziative di cambiamento che portino valori trascendenti. Come ha detto Ernesto Sabato, questo scrittore meraviglioso e osservatore critico delle realtà del mondo: “Una cosa certa è la convinzione che solo i valori spirituali saranno in grado di salvare la condizione umana da una catastrofe annunciata.”

 3)  Siete i responsabili mondiali del Movimento “Equipes Notre-Dame” e avete appena concluso un importante incontro internazionale a Parigi. Alla fine di questo incontro, quali sono i vostri progetti e le prospettive per il futuro?

Abbiamo assunto la responsabilità internazionale del Movimento “Equipes Notre-Dame” lo scorso luglio a Fatima, in Portogallo, dove, insieme a circa 9000 presenti da più di 70 Paesi, tra cui 400 sacerdoti e vescovi, 4000 coppie e 200 vedovi, abbiamo vissuto una settimana di incontro che aveva come tema la parabola del figliol prodigo, con il motto: “Riconciliazione, segno d’amore”. Al termine di questo incontro, sotto forma di mandato, abbiamo stabilito gli orientamenti di vita per i membri del Movimento nei prossimi sei anni. Come linea guida il nostro motto é: “Non abbiate paura, andiamo avanti”; è un invito ad agire, a concretizzare la nostra vocazione e la nostra missione, partendo dallo specifico del nostro carisma: la spiritualità coniugale.

L’incontro che abbiamo avuto di recente a Parigi, con il gruppo di responsabili internazionale, il primo dei 3 incontri annuali, aveva come scopo di stabilire la strada da percorrere per portare a ciascuno dei membri del Movimento il motto di Fatima, perché lo possano concretizzare nella loro vita. Ecco perché abbiamo stabilito molte linee di azione per le sfide all’interno e all’esterno del Movimento, sempre in conformità con l’invito della Chiesa, e soprattutto di Papa Francesco, di andare verso le periferie, come agenti di Misericordia. Questo appello è ben espresso dal Papa nella sua recente Esortazione Apostolica “Gaudete et exultate ” (GE 26) “Non è sano amare il silenzio ed evitare l’incontro con l’altro, desiderare il riposo e respingere l’attività, ricercare la preghiera e sottovalutare il servizio. Tutto può essere accettato e integrato come parte della propria esistenza in questo mondo, ed entra a far parte del cammino di santificazione. Siamo chiamati a vivere la contemplazione anche in mezzo all’azione, e ci santifichiamo nell’esercizio responsabile e generoso della nostra missione.”

Tra le tante linee di azione per le quali lavoriamo, ci sono: l’arte di accompagnare i vedovi e le vedove, la preparazione e l’accompagnamento dei giovani al matrimonio e nei loro primi anni di vita coniugale, il lavoro su altre realtà della vita coniugale come l’accompagnamento degli adulti, l’ascolto dei giovani… ecc.

4) Potreste dirci qualcosa su di voi, della vostra famiglia, dove vivete, il vostro lavoro…? 

Siamo una coppia colombiana, sposata da 32 anni, 2 figli, uno di 26 anni che si è appena sposato e una figlia di 24 anni che vive ancora con noi. Viviamo a Bogotà, una città cosmopolita con circa 8 milioni abitanti. Clarita insegna musica e catechismo e Edgardo lavora tuttora come ingegnere civile. Noi apparteniamo da 22 anni al Movimento “Equipes Notre-Dame”, che ha nutrito la nostra spiritualità coniugale; abbiamo svolto compiti di servizio in diversi ambiti di responsabilità. Al presente siamo responsabili internazionali del Movimento per i prossimi sei anni. La nostra vita è suddivisa tra il lavoro professionale di Edgardo, il lavoro delle nostre “Equipes Notre-Dame” e i frequenti viaggi che questo incarico impone. Siamo convinti che ognuno di noi ha una missione e una responsabilità in questo mondo, essere portatori di speranza e riflettere l’amore di Cristo sull’umanità, rendendolo presente nel nostro ambiente e nelle periferie in  cui dobbiamo addentrarci.

Clarita e Edgardo Fandino, Bogotá/Colombia (altro…)