Questa è l’Europa che vogliamo costruire

Questa è l’Europa che vogliamo costruire

Veglia Ecumenica e internazionale – La fede si apre alla cultura

La sera del 24.3.2017 la Basilica dei XII Apostoli a Roma è strapiena di persone. Alla Vigilia del 60° anniversario dei Trattati di Roma si sono trovate più di 750 persone in una preghiera presieduta dal card. Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’unità dei Cristiani. Cattolici, protestanti, ortodossi, anglicani, clerici e laici hanno risposto all’invito di Insieme per l’Europa, iniziativa di 300 Movimenti e Comunità cristiani. Ne era esempio il coro composto da 8 Movimenti presenti a Roma e il coro della comunità rumeno-ortodossa.

Il Presidente dell’Italia, Sergio Mattarella, ha voluto far giungere a tutti partecipanti “sentimenti di ideale partecipazione, nella convinzione che momenti di incontro come questo diano un importante segno di speranza, necessaria per costruire un’Europa unita e solidale.”

Mons. Nunzio Galantino, Segretario generale CEI, Andrea Riccardi (fondatore della Comunità di Sant’Egidio), Gerhard Pross (attuale moderatore di Insieme per l’Europa) hanno parlato in vari momenti e sotto vari aspetti della crisi dell’Europa, provocata tra l’altro dagli egoismi nazionali, di gruppo ed individuali. Hanno lanciato sotto varie forme l’invito a credere ancora nel progetto dei Padri Fondatori dell’Europa: operare a favore della pace, della giustizia e della solidarietà nel mondo (cf. Preambolo del Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa, dichiarato dai Capi di Stato il 29.10.2004).

Su questo sfondo, l’inno Trisaghion “Dio è Santo Dio, Santo e forte”, cantato insieme da una folla profondamente toccata, è risuonato particolarmente forte e solenne.

Heinrich Walter, del Movimento di Schönstatt, ha sottolineato in un’intervista: “Ci sono due punti salienti nel cammino verso una nuova integrazione europea: bisogna coltivare le radici cristiane dell’Europa. Noi Movimenti ci impegniamo in questo. E bisogna rispettare la libertà dell’altro. Noi di Insieme per l’Europa proviamo a vivere così. E questa esperienza la vogliamo condividere con tutta l’Europa.”

Simeon Catsinas, parroco greco-ortodosso a Roma, dopo la Veglia ha voluto condividere la sua gioia: ”Sono felice di questa serata. Dobbiamo lavorare insieme come cristiani, dobbiamo dare testimonianza comune. È urgente che andiamo avanti insieme su questa strada.”

Alla domanda se il documento “Dal Conflitto alla comunione” sia un modello per l’Europa, il decano della Chiesa evangelica luterana in Italia (CEL), pastore Heiner Bludau, risponde: “Sicuramente il documento fa vedere un passo positivo. Ora deve incidere sempre più nella vita. Così potrà diventare un modello convincente per tutta l’Europa.”

Durante la Veglia le parole di alta politica e le parole della Sacra Scrittura suonavano quasi allo stesso livello. Jesùs Moràn, Co-presidente del Movimento dei Focolari, afferma: “L’Europa non si può pensare senza il cristianesimo. Il cristianesimo che ha formato l’Europa è il cristianesimo della Chiesa unita: quindi, la cattolicità ecumenica è la realtà più fondamentale dell’Europa. E l’Europa deve ritrovare sè stessa come civiltà del cristianesimo. I valori cristiani sono valori europei e viceversa. La cultura del dialogo, della tolleranza, dell’apertura, della fraternità possono essere vissuti al di là della confessione e religione, di ogni credo. Questa veglia servirà a risvegliare questi grandi valori.”

Oltre 4.000 persone hanno seguito l’evento in diretta, molte le condivisioni sui social media. Anche in altre 50 città europee si sono svolte simile initiative, con solennità e partecipazione.

La voce di Insieme per l’Europa si è fatta sentire!

Beatriz Lauenroth

Per vedere la galleria fotografica completa: https://www.flickr.com/photos/fotomas2008/sets/72157681856163965

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L’Europa senza fraternità è impensabile

L’Europa senza fraternità è impensabile

Sala Capitolare di San Salvatore in Lauro a Roma, 17 febbraio 2017: Insieme per l’Europa presente al Convegno dell’Associazione “Città per la fraternità”.

In seguito al saluto della presidente Milvia Monachesi, varie sono state le analisi delle potenzialità e delle problematiche del continente europeo. Sono intervenuti Donato Falmi, già direttore dell’Editrice Città Nuova, Marco Filippeschi, sindaco di Pisa e presidente della Lega per le Autonomie e l’on. Silvia Costa, europarlamentare e attualmente coordinatrice della Commissione Cultura per S&D che, concludendo, ha affermato che “un’Europa senza la fraternità è impensabile”.

Al tema in questione «Europa: Libertà, Uguaglianza e… la Fraternità?  Quale chance oggi», l’esperienza di Insieme per l’Europa, presentata da Diego Goller (Italia) e Ilona Toth (Ungheria) ha messo in luce l’azione di Comunità e Movimenti di varie Chiese cristiane che intendono essere un contributo all’unità europea, partendo dal loro ricco patrimonio spirituale e culturale.

“Si dice che l’Europa si unisce unendo le città. Sono lì nelle città i veri problemi da risolvere, le vere risposte da dare. Si dice anche spesso: “agire localmente, pensare globalmente”; forse si potrebbe piuttosto dire che oggi si deve “pensare localmente, agire globalmente”, perché le idee nascono dalla vita, dal territorio, dalle periferie e perché le cause dei problemi che ci preoccupano nelle nostre città hanno origine, spesso, a livello globale”, suggerisce Diego Goller. E, riferendosi a Chiara Lubich, continua: “Chiara infatti, parlando dell’Insieme per l’Europa, diceva sin dall’inizio che è “un INSIEME che tradotto per tutti significa fraternità; mentre Europa sta a significare il lato politico, perché noi serviamo un progetto politico nel senso ampio del termine.”

Nel suo percorso di 17 anni, Insieme per l’Europa ha maturato via via il proprio messaggio che nella dichiarazione finale di “Stoccarda 2007” viene espresso da una serie di “SÌ” perché le città siano luoghi di accoglienza, aperte alle diverse culture”, prosegue Ilona Toth, che cita anche Michael Hochschild, sociologo franco-tedesco, professore a Parigi, che all’ultima Manifestazione a Monaco nel 2016, alla domanda se la speranza ha un futuro, ha dichiarato: “La risposta sono i Movimenti stessi, forze creative di carattere sociale, se non addirittura religioso. La loro fede, il loro impegno e soprattutto la loro fiducia sono molto richiesti sulla via per uscire dalla crisi della società, perché essi creano la necessaria fiducia nel futuro. Ma per questo i nuovi Movimenti spirituali devono comprendersi in modo più forte che finora come forze culturali plasmanti e comportarsi di conseguenza. In certo modo, devono diventare di più Movimenti sociali”.

E ancora Alcide de Gasperi, uno dei padri fondatori dell’Europa, che ha pronunciato già nel 1952 parole che ci invitano anche oggi al dialogo democratico: “Bisogna scegliere: o parlare, discutere, fare appello alla ragione, fare appello alla capacità umana, oppure ricorrere alla forza, al comando, imporre la volontà di una persona. (…) Nel passato sono stati tanti i conflitti e le guerre per questa impossibilità di trovare l’accordo, di discutere, per l’impossibilità di mettersi insieme in un’Assemblea e trattare di pace; non è meglio che facciamo uno sforzo per raggiungere la pace, per avere delle formule, per avere delle istituzioni che garantiscano questa pace?”

“Grazie dell’invito, grazie di questa chance per le nostre sinergie; lavoriamo insieme affinché le nostre case, comunità e città siano laboratori di comunione, di amicizia e di fraternità, capaci di integrare, aperti al mondo intero” afferma infine Diego Goller.

A conclusione del Convegno, la cerimonia della VIIIª edizione premio Chiara Lubich per la Fraternita’ assegnato quest’anno al Comune di Assisi, la città dove « 600 anni prima della declinazione dei tre principi della Modernità, coniati dalla Rivoluzione Francese (Libertà Uguaglianza e Fraternità), riecheggiò per prima la parola Fraternità ad opera di Francesco… » come si afferma nella motivazione della premiazione.

Vedi anche: www.cittaperlafraternita.org/europa-e-fraternita-binomio-impegnativo/

Contributi video del Convegno: https://youtu.be/edJSuqMdDaI

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Mattarella sull’Europa dei giovani

Mattarella sull’Europa dei giovani

“(…) Desidero, adesso, rivolgermi soprattutto ai giovani.

So bene che la vostra dignità è legata anche al lavoro. E so bene che oggi, nel nostro Paese, se per gli adulti il lavoro è insufficiente, sovente precario, talvolta sottopagato, lo è ancor più per voi.

La vostra è la generazione più istruita rispetto a quelle che vi hanno preceduto. Avete conoscenze e potenzialità molto grandi. Deve esservi assicurata la possibilità di essere protagonisti della vita sociale.

Molti di voi studiano o lavorano in altri Paesi d’Europa. Questa, spesso, è una grande opportunità. Ma deve essere una scelta libera. Se si è costretti a lasciare l’Italia per mancanza di occasioni, si è di fronte a una patologia, cui bisogna porre rimedio.

I giovani che decidono di farlo meritano, sempre, rispetto e sostegno.

E quando non si può riportare nel nostro Paese, l’esperienza maturata all’estero viene impoverita l’intera società.

Nel febbraio scorso, in una Università di New York, ho incontrato studenti di ogni continente. Una ragazza ha aperto il suo intervento dicendo di sentirsi cittadina europea, oltre che italiana.

Tante esperienze di giovani che condividono, con altri giovani europei, valori, idee, cultura, rendono evidente come l’Europa non sia semplicemente il prodotto di alcuni Trattati. Un Continente che, dopo essere stato, per secoli, diviso da inimicizie e guerre, ha scelto un cammino di pace e di sviluppo comune.

Quei giovani capiscono che le scelte del nostro tempo si affrontano meglio insieme. Comprendono, ancor di più, il valore della pacifica integrazione europea di fronte alla tragedia dei bambini di Aleppo, alle migliaia di persone annegate nel Mediterraneo e alle tante guerre in atto nel mondo.

E non accettano che l’Europa, contraddicendosi, si mostri divisa e inerte, come avviene per l’immigrazione.

Dall’Unione ci attendiamo gesti di concreta solidarietà sul problema della ripartizione dei profughi e della gestione, dignitosa, dei rimpatri di coloro che non hanno diritto all’asilo. (…)”

Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica italiana, dal discorso alla nazione, 31.12.2016 (altro…)

Würzburg e Ischia, 7/12/2013

Würzburg e Ischia, 7/12/2013

Dalla Germania (Wüzburg)

“Una giornata specialissima nel nostro ‘Insieme’ – così i responsabili di Movimenti e Comunità di varie Chiese della Germania riassumono l’incontro del 7 dicembre 2013 a Würzburg. Erano 120 impegnati in ‘Insieme per l’Europa’ che si erano dati appuntamento per riflettere sull’anno passato e sul prossimo passo da fare.
Gerhard Pross, coordinatore del “Convegno dei Responsabili”, scrive: “La giornata è iniziata con una riflessione su un pensiero di Chiara Lubich in cui ci chiama all’ ‘Insieme’.
E’ seguito un ricco scambio di esperienze di collaborazione tra Movimenti e Comunità in varie città della Germania, come per esempio le ‘Oasi di pace e di preghiera’, formatesi a Stoccarda.

Il Presidente della Conferenza episcopale tedesca, l’arcivescovo Robert Zollitsch, ha voluto far visita al conve-gno. Egli vede nell’‘Insieme’ una iniziativa che unisce le Chiese, una testimonianza importante e un segno di incoraggiamento. Ha parlato particolarmente in vista del 2017, anno in cui ricorre il 500° dell’inizio della Riforma luterana.
Ha auspicato che questa ricorrenza possa diventare occasione di incontro e di nuova comprensione. Nel dialogo sono venuti in evidenza vari aspetti.

In rilievo è venuto il patto dell’amore reciproco, con il quale è nata la rete di ‘Insieme per l’Europa’. Non è sufficiente conoscersi, è necessaria una vera e fraterna collaborazione che sia di esempio per i popoli europei.

“Per me è stato un momento storico, c’è qualcuno che allarga grandemente le sue braccia”, ha commentato un responsabile. E un altro ha augurato all’arcivescovo Zollitsch di continuare con coraggio su questa strada: “Il popolo è dalla sua parte!”.

Durante il convegno è stato riferito dell’incontro degli ‘Amici di Insieme per l’Europa’ del novembre scorso a Parigi. ‘Insieme’ non raccoglie soltanto Movimenti di varie Chiese, ma anche appartenenti a quasi tutti i popoli europei. Da ciò emerge una responsabilità per un contributo culturale, sociale e politico.

Scrive ancora Gerhard: “Con il comitato tedesco avevamo preparato la giornata del 7 dicembre con una preghiera di ascolto. Quando siamo riusciti a mettere da parte tutte le nostre considerazioni e abbiamo cercato di dare ascolto a Lui, allora ci siamo sentiti incoraggiati. Qualcuno ha detto: “Qui c’è il Risorto in mezzo a noi e ci dice: Non abbiate paura!”.
Siamo ripartiti pieni di gioia, di coraggio e di speranza.
Quest’incontro ha avuto una grazia particolare e ci ha lasciato in cuore la certezza che ‘Insieme’ prosegue e che abbiamo potuto intuire qualcosa della ‘partitura scritta in cielo’”.

Ischia (Italia) 7 settembre 2013

“Il 7 settembre 2013 – scrivono Rita e Giulio Seller – in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la pace, il Comitato ‘Ischia per l’Europa’ si è mobilitato per una grande manifestazione per la pace con un corteo tra canti e fiaccole. I negozi hanno abbassato luci e suoni in segno di adesione. La marcia è terminata in pineta con vari interventi, poesie e preghiere sulla pace di luterani e cattolici, intervallati da pezzi musicali di artisti isolani. Il vescovo cattolico si è fatto presente con un video-messaggio.

Tanti hanno lasciato contributi e riflessioni, esprimendo gratitudine per l’evento”.

Gabriella Fallacara e Severin Schmid

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Eventi locali 2009

Eventi locali 2009

Insieme per l’Europa si moltiplica. Con le Manifestazioni a dimensione continentale di Stoccarda nel 2004 e 2007, si è avviato in tanti luoghi un cammino d’Insieme tra Comunità e Movimenti cristiani.

Nel 2009, per ‘seminare’ nel locale, si svolgono incontri nazionali in 12 Paesi: Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Irlanda del Nord, Italia, Russia, Svizzera, Slovacchia, Slovenia e Ungheria, in genere con la presenza di qualche rappresentante di un altro Paese, per esprimere il respiro europeo.

Ognuna di queste Manifestazioni ha un’impronta diversa, a seconda dell’area culturale e delle Comunità e dei Movimenti che le organizzano insieme sul posto. Il comune obiettivo è quello di affrontare con responsabilità la sfida che si pone all’Europa oggi, iniziando dal proprio territorio.

Presenti in più Nazioni reti televisive, radio e stampa. Incisive le testimonianze che esprimano la vita dei cristiani in diverse situazioni: l’accoglienza e la difesa della vita, le complesse problematiche per la famiglia di oggi, il rapporto con la natura, la solidarietà con i poveri e con le persone bisognose di assistenza, l’impegno per la pace, per la sicurezza della città e nei vari campi della società.

Le testimonianze comunicano la certezza che nel Vangelo si trova la risposta ad ogni problematica.

Vedi il video “10 anni per l’Europa”

a cura della Segreteria internazionale di Insieme per l’Europa

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