Voci da Praga – 3° parte
Brevi interviste ad alcuni partecipanti dell’incontro degli Amici di Insieme per l’Europa a Praga 2018 – 3° parte
“To take out whatever separates us” – Dimitrios Kontoudis, Orthodox Christian Apostolic Fellowship Metamorphosis, Greece
“Be part of where Europe is going” – Lionel Kubwimana, Focolare Movement, France
“Positive Abhängigkeit”, Walter Kriechbaum, CVJM München, Deutschland
“Portare un volto del Vangelo” – Ilona Toth, Movimento dei Focolari, Ungheria/Italia
“Prier et sortir” – François Delooz, Communauté de Sant’Egidio, Belgique
“Seekers of truth” – Jeff Fountain, Schuman Centre for European Studies/YWAM, Holland
Fantastico!
Il gelo secco di Praga stasera quasi sembra sciogliersi vicino alle mille e mille candele, accese dai passanti nei luoghi della «Rivoluzione di velluto» del 17 novembre 1989.
E mentre si va a festeggiare, ascoltare musica sulle piazze o ammirare le luci serali dal ponte Carlo di questa bellissima città, giovani e adulti, ragazzi e bambini in braccio ai genitori, si fermano a ricordare perché non si cancelli la memoria.
Anche noi, un piccolo gruppo rimasto dopo l’incontro degli Amici di Insieme per l’Europa ci siamo immersi in quest’atmosfera di Praga; nella condivisione si moltiplicava la gioia per quanto vissuto in quei giorni.
170 persone sono partite verso altrettante direzioni, portando con sé un’incancellabile esperienza: “se capiamo chi è Gesù, capiremo la verità”; “ho capito la differenza tra l’individuo e la persona: l’individuo porta sempre agli autoritarismi, la persona porta alla comunione”; “siamo cittadini! dobbiamo portare la fraternità nel sociale!”; “tra tante lingue ho imparato la lingua dei cuori per l’unità”; “voi adulti siete d’esempio a noi giovani!”
Risuonano ancora in noi queste impressioni, come anche quella dell’ultimo giorno: “Insieme per l’Europa è una chiamata.” Per esserle fedeli, mentre ci immergiamo nella realtà in cui viviamo, non dobbiamo togliere lo sguardo dagli orizzonti che vogliamo raggiungere. Quali?
La consapevolezza che le nostre Chiese, ciascun Movimento e Comunità, già in sé, è una rete multiculturale, che lega l’Europa oltre confini, lingue e frontiere. Siamo il preludio di un popolo europeo.
Ogni Movimento o Comunità è una espressione del Vangelo, da cui emerge il suo proprio carisma come risposta a qualche sfida dei nostri tempi.
Insieme, sulla base dell’amore reciproco, con Gesù fra noi siamo tutti un laboratorio europeo dell’unità nella diversità riconciliata. In questa società individualista, dove regna la cultura dello slegare, noi guardiamo a Chi in croce ha legato Cielo e terra e lavoriamo per una cultura di ‘insieme per’.
Convinti che siamo figli di un unico Padre, siamo aperti verso qualsiasi persona, per vivere e dare la nostra testimonianza sulla fraternità universale.
Per il bene comune delle nostre Città, Paesi e Continente, Insieme per l’Europa lavora con politici e persone di cultura per la realizzazione di un’Europa: «Casa delle nazioni, Famiglia di popoli».
Si dice che i laici nelle Chiese sono un «gigante addormentato». “La responsabilità è risposta” – come diceva Václav Havel. E noi, prendendoci la responsabilità per la società attorno a noi, con la nostra vita possiamo diventare una risposta!
Qualcuno, salutandoci, ci faceva ricordare la famosa lettera di Diogneto, in cui si dice che i cristiani rappresentano il lievito nel mondo. “Ho pensato: è così! Insieme per l’Europa ha già restituito nel suo piccolo l’anima all’Europa. La pasta madre è già lì e informa la società! C’è speranza per un nuovo pezzo di buon pane! Fantastico!”
Ha ragione. E’ davvero fantastico!
Ilona Toth (altro…)