Più forte del virus, una creatività contagiosa

Più forte del virus, una creatività contagiosa

Con la newsletter di fine febbraio avevamo chiesto di mandarci notizie di eventi ed iniziative che si stanno preparando – come negli anni passati – intorno alla Festa dell’Europa il 9 maggio 2020. Speravamo che tanti incontri si potessero svolgere in pubblico per trasmettere lo spirito che li anima: quello cristiano, quello che effonde speranza e unisce nella diversità. Ma il fatto del Covid-19 ci interpella ora tutti in modo nuovo, inatteso. 

Chi si sarebbe immaginato lo scenario che si sta espandendo in tante parti del mondo e che ha colpito fortemente l’Europa?

Eppure, anche dietro a questa triste realtà si può scorgere un’opportunità. L’ha espresso bene l’economista e giornalista Luigino Bruni, persona legata alla rete Insieme per l’Europa fin dal suo nascere: “Stiamo vivendo un forte momento di sospensione che da un lato all’altro del mondo ci sta accomunando tutti e ancora non si può prevedere quando si potrà tornare alla normalità. In isolamento forzoso, è il momento di fare ancora più rete, è il momento di comunicare fra noi, di rassicurarci a vicenda che “ci siamo” e viviamo questi momenti gli uni con nel cuore gli altri.”

Una rete di preghiera, di esperienze condivise, di solidarietà, di amore reciproco… non può essere compromessa da nessun virus! La vera minaccia è quanto ci porterebbe lontani gli uni dagli altri. Prevenzione, adesione piena a quanto le autorità ci chiedono, sì – ma senza dimenticare che l’altro è sempre nostro fratello, nostra sorella.

I Social network sono già pieni di incoraggiamenti e voglia di reagire positivamente a questa sfida globale per trasformarla in un’opportunità.  Riuscirà la nostra creatività a “inventare” modi di festeggiare il 9 maggio insieme in modo nuovo?

Con queste righe abbiamo introdotto la pagina web di quest’anno, dedicata alla “Giornata dell’Europa 2020”. Sarà online dalla fine di marzo e vi si troveranno  altre informazioni e notizie. 

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A Graz il 9 maggio si fa internazionale

A Graz il 9 maggio si fa internazionale

“Visitarsi l’un l’altro, parlarsi, farsi dono l’un per l’altro, pregare insieme”. I preparativi per la Festa dell’Europa del 9 maggio 2020 nella città austriaca di Graz sono in corso da mesi. Il team di Insieme per l‘Europa della Stiria invita a un incontro aperto e internazionale.

In occasione della Giornata dell’Europa, il 9.5.2020, amici di Insieme per l‘Europa provenienti da Austria, Italia, Slovenia, Croazia e Ungheria si incontreranno nel Municipio di Graz. La giornata offre l’opportunità di incontrarsi tra persone provenienti dall’Europa orientale e occidentale. Al fine di promuovere lo scambio tra i partecipanti, è previsto un tema sul dialogo con una successiva conversazione.

Alcuni Movimenti e Comunità di Insieme condivideranno le loro esperienze come cristiani negli ambiti del matrimonio e della famiglia, dell’economia, della tutela della vita e del creato, della responsabilità nella società ecc., indicando vie per un’Europa sempre più vivibile.

Le visite guidate nella città serviranno ad approfondire l’incontro con l’Austria e dei partecipanti tra di loro. Nella preghiera ecumenica conclusiva nel Landhaushof, le questioni dell’Europa con ringraziamenti e preghiere, saranno affidate a Dio.
Il programma della giornata sarà accompagnato da contributi musicali.

Il programma nel dettaglio:

  • Ore 8.30 Arrivo, caffè con dolci
  • Ore 9.00 Saluti del sindaco Dr. Siegfried Nagl, della dott.ssa Anna Hollwäger, del sovrintendente Wolfgang Rehner e altri
  • Ore 9.30 Docente dott.ssa Petra Seinmair-Pösel: “Una conversazione che ci unisce tutti”. L’importanza del dialogo per l’Europa
  • Ore 10.30 Pausa
  • Ore 11.00 Esperienze sugli ambiti seguenti:
    – Matrimonio e famiglia
    – Solidarietà con i poveri
    – Responsabilità nella società
    – Tutela della vita
    – Salvaguardia del creato
    – Impegno per la pace
    – Economia al servizio delle persone
  • Ore 12.00 Pranzo su invito della città di Graz
  • Ore 13.30 Visite guidate alla città, nelle lingue: tedesco, italiano, croato, sloveno, ungherese
  • Ore 15.30 – 16.00 Preghiera ecumenica conclusiva nel cortile del palazzo “Landhaushof”

Prenotazioni entro domenica 26.4.2020:

f.theresia@gmx.at
0043 3842 27 513;
0043 664 73577 163

Il team di Insieme per l’Europa della Stiria

Scarica l’invito in lingua tedesca:  2020 05 09 MfE Oesterreich Einladung Graz

Foto: Pixabay, Mappa: di Tschubby – Eigenes Werk, CC BY-SA 3.0 

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Osservazioni di un giovane irlandese

Osservazioni di un giovane irlandese

Conleth Burns, giovane irlandese, impegnato nel progetto “United World Project”, ha partecipato ad Ottmaring / Augsburg al Convegno di Insieme per l’Europa. Riportiamo qui l’articolo che ha pubblicato al suo rientro per il sito del proprio progetto. 

Chiese e Movimenti cristiani si uniscono per essere: “Insieme per l’Europa” 

Il mese scorso ho avuto la possibilità di recarmi a Ottmaring e Augsburg, nel sud della Germania, per partecipare a un incontro di tre giorni di una rete di Chiese e movimenti cristiani chiamata Insieme per l’Europa: 180 persone provenienti da 55 movimenti, comunità e Chiese diverse hanno vissuto tre giorni insieme nella condivisione. Tutto veniva tradotto simultaneamente in 5 lingue e la rete festeggiava 20 anni di attività. Io rappresentavo il United World Project ed ero lì per cercare di capire come le comunità di fede stanno realmente lavorando insieme per l’unità e per unire il continente europeo.

Abbiamo ascoltato le presentazioni sul percorso ventennale in cui un gruppo di persone, provenienti da tutto il continente europeo, si sono riunite, nella loro comune identità cristiana, per stare insieme per l’intera Europa. Abbiamo percorso il continente attraverso la condivisione di esperienze di incontro, di preghiera e di speranza dalla Scozia all’Ucraina, dalla Francia alla Repubblica Ceca. In quei giorni, mentre compivamo quel “viaggio”, mi giravano in testa due domande in particolare: che aspetto concreto assume questo essere insieme? Cosa significa stare insieme “per qualcosa”?

Che aspetto concreto assume questo essere insieme?

Ho capito questo essere insieme, quando li ho sentiti sfidarsi a vicenda per essere attraversatori di frontiera proattivi, ambasciatori di riconciliazione e “segni profetici per un essere insieme credibile in Europa”.

Ho capito questo essere insieme, quando ci siamo riuniti in una piazza ad Augsburg, tenendo in mano ognuno una candela e pronunciando preghiere per un popolo europeo più unito.

Ho capito questo essere insieme, quando ascoltavamo un gruppo eterogeneo di cristiani che parlavano di un percorso che avevano compiuto nell’arco di più di vent’anni riunendo migliaia di persone.

Ho capito questo essere insieme, quando ogni giorno a colazione, a pranzo e a cena, nel momento in cui una persona nuova si sedeva per mangiare, c’era sempre qualcuno che prima verificava se aveva bisogno di traduzione, o quale lingua fosse meglio usare a tavola. C’era la chiara volontà che le persone fossero in grado di comprendere ed essere comprese, di ascoltare ed essere ascoltate.

Essere insieme, per questa rete, consiste nell’abbracciare la diversità reciproca. Essere insieme per loro non è sempre facile; occorre affrontare sfide a livello geografico, teologico e culturale. Eppure, a distanza di vent’anni, questa rete rimane insieme. Secondo la loro stessa visione, la loro struttura è quella di una rete, non di una gerarchia. La loro è una vera e propria unione, di cui si prendono cura da oltre 20 anni. Vent’anni di una costruzione di relazioni onesta e laboriosa.

Per cosa?

La missione di Insieme per l’Europa’ non consiste soltanto nel fatto di stare insieme per il gusto di stare insieme, ma vogliono davvero essere portatori di un messaggio positivo per un’Europa più unita in tutte le sue diversità. Vogliono dare un’anima al continente, sottolineandone le radici storicamente cristiane. Durante quei tre giorni, hanno raccontato principalmente la storia dei loro incontri insieme negli ultimi vent’anni. Ma la storia non raccontata, è spesso la più interessante. Durante i pasti e gli intervalli, c’è stata l’opportunità di conoscere i momenti in cui le persone che frequentano Insieme per l’Europa sono state ispirate ad incontrare nuove persone, abbracciare nuove idee e riconciliare la diversità come risultato degli incontri da loro organizzati. In un certo senso, Insieme per l’Europa inizia quando si va via da uno dei loro incontri intracontinentali o nazionali.

Seamus Heaney, il poeta irlandese che ha ricevuto il Premio Nobel, conclude una famosa poesia tratta dalla sua opera ‘Scaffolding’ (‘Ponteggi’) con questi versi:  “Possiamo lasciar cadere le impalcature. Fiduciosi che abbiamo costruito il nostro muro.”

Insieme per l’Europa significa costruire ponti, non muri. Con lo smantellamento del ponteggio che compie vent’anni, questa rete può essere certa che i ponti sono stati costruiti, le persone sono state collegate tra loro e che tutti loro continueranno questo cammino.

Fonte: http://www.unitedworldproject.org/watch/20-anni-di-insieme-per-leuropa (altro…)

Da Augsburg, semi di una nuova stagione

Da Augsburg, semi di una nuova stagione

All’ultimo incontro degli Amici di Insieme per l’Europa (Ottmaring-Augsburg 7-9 novembre), caratterizzato da un’impressionante varietà di partecipanti, altrettanto vari sono stati gli echi raccolti. Ne condividiamo alcuni:

“Siamo grati a Dio per questo “fenomeno dell’Insieme”, che in tutti questi anni si è sviluppato in un laboratorio di conoscenza reciproca, di comunione, di unità, di speranza per il nostro Continente.”

“Ho sperimentato una forte azione in controtendenza ai moltissimi rischi di frammentazione e nuove divisioni.”

“Il fatto che il municipio di Augsburg ci abbia accolto, ha dato una nuova visibilità a Insieme per l’Europa che si impegna nel sociale, nella vita civile di una città, dando le ali per una nuova politica, via di pace fra tutti i popoli.”

“Non ho visto ancora gente così, che scruta i segni dei tempi e cerca, insieme e concretamente, che cosa fare per gli altri, per i propri e per gli altri Paesi in Europa.”

“Ho visto che non c’è un PER se non c’è prima un INSIEME.”

“Imparando dagli evangelici, ho sentito come cattolico di convertirmi alla preghiera.” 

“Mi affascina l’immagine di diventare “mediatore evanescente” (v. Relazione di Herbert Lauenroth in Programma e materiale 20°esimo IpE) sulle frontiere dei rapporti.  Insieme per l’Europa’mi è parso un incontro di grande unità fra 55 Movimenti di varie confessioni, di 23 Paesi presenti, in cui è emersa anche l’anima politica di un’Europa che si rinnova, dove le nazioni cercano l’unità nella distinzione, nella libertà, oltre ogni nazionalismo.”

“Essendoci a Roma pochi cristiani di altre confessioni, ho ricevuto l’apertura alla dimensione ecumenica, attraverso la concreta esperienza di contatto con persone di identica fede, pur se appartenenti a tradizioni diverse (…) Si è prodotta in me l’evidenza del valore culturale del nostro  impegno per i 7 SI’ che pronunciamo, in vista del miglioramento della società civile, secondo l’intuizione originaria dei fondatori dell’Europa unita, che miravano non solo alla pace, ma alla solidarietà sociale e alla fratellanza tra i popoli.” 

“Mi viene la voglia di portare “l’Insieme” nella vita quotidiana incominciando con le mie vicine di casa di un altro Paese.”

“Ho imparato qui quanto sia bello essere diversi. La differenza è voluta da Dio. Più siamo diversi, più Dio è presente. Scoprire questo è una vera sfida.”

Insieme per l’Europa è diventato per me un luogo di speranza, dove l’incontro e la riconciliazione preparano il futuro, dove i vari popoli saranno pronti a conoscersi, con le loro storie e tradizioni. Costruire ponti invece che muri.”

“Lavorando insieme, cristiani di varie Chiese, da una parte sperimento la bellezza della Chiesa di Cristo, nel suo respiro più ampio e sento accresciuta la mia identità cristiana. Nel contesto politico e religioso in cui viviamo in Europa, sento di darne testimonianza, anche attraverso il mio servizio per i profughi.”

Non sono forse questi alcuni semi, frutto di 20 anni di esperienza, che possono germogliare nuovamente e segnare ulteriori tappe di fraternità in Europa ed oltre?

Per informazioni sul Convegno clicca qui>>

La Segreteria internazionale di Insieme per l’Europa (altro…)

“Era come la Pasqua”

“Era come la Pasqua”

Larisa Musina, cristiana ortodossa di Mosca, pro-rettrice dell’Istituto di Educazione San Filaret, ha partecipato alla celebrazione del 20° di Insieme per l’Europa ad Augsburg/Germania nel novembre scorso, in rappresentanza della “Orthodoxe Transfiguration Brotherhood.”

Durante il convegno è stata ricordata la storica firma della “Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della Giustificazione” del 31.10.1999, giorno in cui è nata la rete ecumenica IpE, una delle risposte concrete alla sete d’unità del popolo cristiano. E’ proprio il giorno della celebrazione nel Municipio di Augsburg, il 9 novembre, si ricordava il 30° anniversario della caduta del Muro di Berlino, svolta radicale nelle relazioni Est-Ovest.

Al suo entro in Russia, Larisa ha condiviso con la sua Comunità le sue impressioni sull’evento. Eccone alcune:

“All’incontro di quest’anno ha partecipato il vescovo luterano Christian Krause, uno dei due firmatari della Dichiarazione nel 1999. Allora era il Presidente della Federazione Mondiale Luterana. Lui ha detto due cose importanti. In primo luogo, la strada verso la Dichiarazione non è stata facile. Ci sono voluti molti sforzi per terminare il ventesimo secolo senza lasciare una divisione così significativa alle generazioni future. In secondo luogo, il vescovo Krause ha testimoniato di apprezzare molto il lavoro dei Movimenti e delle Comunità ecclesiali.”

“Questo dialogo e i processi ad esso associati hanno avuto origine e si stanno sviluppando nella logica del rinnovamento della vita ecclesiastica.” Si tratta di mantenere l’autenticità della Chiesa cristiana, sviluppando la sua capacità di realizzare la propria vocazione nel mondo. “È interessante notare che questa iniziativa è stata presa in primo luogo dai Movimenti ecclesiastici.”

Larisa così si esprime sulla solenne serata di conclusione dell’incontro: “La sera abbiamo pregato insieme nella chiesa luterana di Sant’Anna, la stessa chiesa dove è stata firmata la Dichiarazione. Poi, con le candele accese siamo andati nella piazza accanto alla chiesa. Abbiamo ringraziato Dio per i suoi doni, compreso il dono dell’unità dei cristiani, di cui molte persone hanno dato testimonianza. Poi, sempre con le candele accese, tutti ci siamo incamminati verso la città. Era come la Pasqua.”

Con la luce del Risorto nei cuori, i partecipanti sono tornati nei loro Paesi, per portare Dio ai popoli.

Stralci di un articolo-intervista di Oleg Glogolev a Larisa Musina (Istituto ortodosso San Filaret, Fratellanza della Trasfigurazione, Russia), a cura di Beatriz Lauenroth

Fonte: https://psmb.ru/a/eto-bylo-kak-na-paskhu.html

 

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