Progetti politici vivono anche di spiritualità

Progetti politici vivono anche di spiritualità

Insieme per l’Europa ha ricevuto una lettera dal presidente del Parlamento europeo, David Maria Sassoli. Pone l’accento su quanto siano necessari i valori europei comuni per la gestione delle crisi. Il presidente si dice contento di rimanere in contatto con la rete.

In una lettera a Insieme per l’Europa (IpE), il presidente del Parlamento europeo, David Maria Sassoli, ringrazia la rete ecumenica per il suo servizio al continente europeo. Sassoli osserva che anche i Padri fondatori dell’Europa avevano chiaramente in mente che il progetto politico “Europa” può funzionare solo se si nutre anche di spiritualità vissuta. “I valori condivisi europei, come concordato dagli Stati membri al momento della firma dei trattati UE, sono più che mai necessari per superare le crisi, compresa l’attuale pandemia di COVID-19”, afferma Sassoli.

Combattere tentazioni egoistiche e nazionalistiche

Il presidente sottolinea quanto apprezza tutte le iniziative che “stimolano il dibattito pubblico su questioni civili.” Nell’intento del Parlamento Europeo e nell’impegno di Insieme per l’Europa vede “un approccio condiviso, basato sulla solidarietà e sull’idealismo.” La crisi COVID-19, la necessità di maggiore ecologia e le relazioni dell’Unione Europea con i cittadini di Paesi Terzi che arrivano sul suo territorio “sono tutte questioni che non possono essere affrontate senza combattere le tentazioni egoistiche e nazionalistiche”.

Incoraggiamento per i prossimi passi

La rete ecumenica considera questa lettera di apprezzamento come un incoraggiamento per i prossimi passi. La lettera da Bruxelles evidenzia che la preghiera e le azioni per l’Europa, come ad esempio quelle relative al 9 maggio, danno un contributo importante alla sua unità.

Heinrich Brehm / Beatriz Lauenroth

Lettera del presidente del Parlamento Europeo David-Maria Sassoli a Insieme per l’Europa, 7 luglio 2020

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Schoenstatt in visita al Centro dei Focolari

Schoenstatt in visita al Centro dei Focolari

Tempo fa, prima dell’emergenza covid-19, Responsabili del Movimento di Schoenstatt di sette Paesi europei hanno visitato il Centro internazionale dei Focolari a Rocca di Papa nei pressi di Roma. Venivano da Austria, Repubblica Ceca, Germania, Gran Bretagna, Italia, Spagna e Svizzera. Il gruppo era accompagnato da P. Heinrich Walter, già presidente del Presidium generale di Schönstatt e membro del Comitato d’orientamento di Insieme per l’Europa.

“Incontrare Chiara Lubich”, visitando i posti dove visse e pregando sulla sua tomba è stato il primo scopo di questa visita. Un secondo obiettivo è stato quello di entrare in dialogo con alcuni responsabili del Centro dei Focolari, tra i quali il Copresidente Jesús Morán. Nel contesto delle trasformazioni ecclesiali, politiche e culturali in Europa si è parlato sul ruolo dei Movimenti con i loro carismi e sul significato della comunione tra i Movimenti – in modo particolare nella rete ecumenica Insieme per l’Europa.

L’incontro e il dialogo sono stati valutati da ambedue le parti come cordiali, preziosi e fruttuosi. Ovviamente si è trattato solo di una tappa dell’ormai lungo cammino di comunione e di collaborazione tra Schönstatt e i Focolari, che ha avuto inizio nel 1998 alla Vigilia di Pentecoste in  Piazza San Pietro a Roma durante l’incontro dei nuovi Movimenti e Comunità voluto da Giovanni Paolo II.

Diego Goller


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STOP!

STOP!

A quattr’occhi con Chiara Lubich per festeggiare il Centenario della sua nascita

Ieri ho sentito da un famoso economista: “Il male comune ci ha insegnato improvvisamente che cosa è il bene comune”. In poche parole una grande verità, che ci rimanda ad un’altra: “…ogni cosa si conosce meglio dal suo contrario”. Infatti, mentre abbassiamo le nostre teste pregando per i morti, per i malati e per la gente sconosciuta che lavora in silenzio negli ospedali e nei punti-chiave delle città, timidamente stiamo alzando lo sguardo verso il cielo con una certezza nel cuore: viviamo tempi di grazia. Se il coronavirus riuscisse a parlare, forse ci direbbe: “…fermatevi, non muovetevi, sono qui per aiutarvi…”

Questo ‘stop’ era forse l’ultima cosa che gli organizzatori del Centenario di Chiara Lubich si sarebbero aspettati in quest’anno, 100 anni dalla nascita della fondatrice del Movimento dei Focolari. Infatti, l’Italia e tanti Paesi nei cinque continenti avrebbero aspettato migliaia di ospiti, piccoli e grandi, personalità politiche ed ecclesiali, gente di varie lingue e culture, per festeggiare e soprattutto incontrare Chiara, che continua a vivere nel suo grande Ideale: l’unità, il ‘Che tutti siano uno’, la preghiera di Gesù al Padre (Gv 17,21).

Allora ‘stop’ ai festeggiamenti pubblici. Per ora. “Saranno momenti, giorni, forse settimane o mesi…, non possiamo dirlo “– scrive Maria Voce, forzatamente chiusa in casa, in un videomessaggio rivolto come Presidente al Movimento dei focolari. “Comunque passeranno. Se li viviamo bene, ci faranno riscoprire la presenza di Gesù viva e forte nel Vangelo vissuto, nel fratello, in Gesù in mezzo, che anche a distanza possiamo tenere nella nostra grande famiglia; e soprattutto nel dolore amato, in cui riconosciamo Gesù Abbandonato – “il Dio di Chiara”, come ama definirlo il vescovo di Trento. Incontreremo in Lui anche lei e impareremo a guardare ogni situazione con i suoi occhi. Anche noi potremo ripetere l’esperienza di Chiara e delle sue compagne, che non si erano quasi accorte né della guerra né della sua fine, perché, prese da Dio e dal suo amore, la realtà che vivevano era più forte di tutto. Tutto è cominciato con questa fede nuova nell’amore di Dio”.

Ed è Maria Voce a raccogliere i ringraziamenti. Gerhard Pross (CVJM Esslingen/Germania), uno degli iniziatori e attuale moderatore di Insieme per l’Europa, le scrive tra l’altro: “Chiara Lubich è stata una grazia di Dio del tutto particolare per voi, ma anche per tutto il popolo di Dio, per l’umanità intera. Incontrarla era una cosa speciale e, grazie al carisma, aveva non solo il dono di fondare un Movimento spirituale, ma anche di mettere in atto una moltitudine di impulsi fondativi e innovativi. […] E’ stata lei a invitarci sul cammino del Insieme che, partendo dall’incontro dei responsabili (febbraio 2000) e da “Insieme, se non come?” l’8 dicembre 2001 a Monaco, ci ha portato all’ Insieme per l’Europa nel maggio 2004 a Stoccarda. Era senza dubbio “primus inter pares” nel Comitato d’Orientamento e ci ha condotti in avanti, con amore, ma anche con una visione chiara. Il fuoco del suo amore, la sua chiarezza e la sua determinazione hanno dato il via a Insieme per l’Europa. […] Sono grato di cuore per il grande dono di averla conosciuta e di aver fatto un cammino insieme. Incontrare lei significava incontrare l’amore. Gesù Cristo irradiava da lei, come ho potuto sperimentare sempre di nuovo nei tanti incontri che abbiamo avuto. Lei si è messa completamente a Sua disposizione.”

Pure il Movimento Schönstatt era sin dall’inizio presente alla nascita della nostra  rete ecumenica. Non potevano, quindi, mancare le parole dell’attuale Superiore Generale, P. Juan Pablo Catoggio, che tra l’altro scrive, assieme al suo predecessore, P. Heinrich Walter: Il suo grande contributo in quest’epoca della storia è quello di aver sempre cercato l’unità, attingendo alla forza dell’amore per il Signore e a quello della reciprocità e di aver posto segni concreti di unità. Da questo processo di vita nasce ovunque, passo dopo passo, una nuova cultura, una cultura che non si riferisce solo ai cristiani, ma che è rivolta a tutte le persone di buona volontà. Il suo contributo è grande anche perché è venuto dal cuore di una donna che non ha avuto ministeri e poteri e non ha mai aspirato ad averne. Questa è un’indicazione di come la Chiesa può diventare in futuro più sale e lievito nella società mondiale attuale”.

‘Stop’ per incontrarci. Così, a quattro occhi con Chiara, possiamo dirle con il Team Coordinatore di Insieme per l’Europa in Austria: “Carissima Chiara! Noi ci impegniamo in Insieme per l’Europa! In questa Rete cogliamo la grandezza del tuo Sogno – tramite l’ascolto di Dio, incontri, riconciliazione, costruire una Comunità mondiale.”

Questo ‘stop’ e silenzio esteriore ci accompagnerà in quel silenzio interiore. Capiremo in esso, – singoli, popoli e nazioni – che cosa e come cambiare dopo questa grande, mondiale, e forse benedetta, tempesta?

Con Gerhard Pross ci auguriamo: “Possa questo tempo dare origine a una nuova apertura alla fede in Europa. E sia così che noi cristiani testimoniamo e viviamo coraggiosamente la nostra fede.”

 Ilona Toth

Foto: Chiara Lubich con Maria Voce ©CSC Audiovisivi; Foto Chiara Lubich con Gerhard Pross / con P. Heinrich Walter ©Severin Schmid; Logo Centenario Chiara Lubich ©Movimento dei Focolari

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