da Beatriz Lauenroth | Ott 23, 2019 | Esperienze, riflessioni ed interviste, News
Preparare il terreno alla riconciliazione.
Walter Kriechbaum è pastore evangelico e segretario di YMCA a Monaco di Baviera. Il suo cuore batte per l’Europa e vuole vivere la riconciliazione. Per questo coltiva amicizie anche in Polonia e Ucraina nella rete internazionale ed ecumenica Insieme per l’Europa.
“Come tedesco, incontro spesso le crudeltà della storia durante i miei viaggi nell’Europa dell’Est. Una volta mi sono trovato, insieme ad amici polacchi, senza parole a Lutsk/Ucraina, nei luoghi di commemorazione delle migliaia di polacchi che furono crudelmente assassinati e un’altra volta in un cimitero in mezzo a uno dei più grandi campi di battaglia della seconda guerra mondiale. Improvvisamente i miei amici mi hanno chiesto di pregare come tedesco e come membro della Chiesa evangelica sui morti, per chiedere perdono e pace per i nostri popoli d’Europa”. Walter Kriechbaum ha sperimentato che vivere insieme la riconciliazione può significare, tra le altre cose, percorrere la via dell’afflizione con gli altri, facendo proprio il dolore altrui. Riconciliazione ecumenica significa prestare attenzione ai doni degli altri e creare spazio per il loro sviluppo. Il dolore per l’unità non ancora completa, dice Walter, sembra essere qualcosa come il seme per il futuro.
La riconciliazione non richiede una rappresentanza proporzionale
Monaco 2016: durante una preghiera ecumenica per l’unità dell’Europa, che polacchi e tedeschi avevano preparato insieme, 20 russi entrano inaspettatamente nella chiesa. Walter, che presiede la preghiera insieme ad un amico polacco, per un attimo non sa come affrontare la nuova situazione. Poi chiede ad una partecipante del gruppo russo di farsi avanti e dare il suo contributo alla preghiera. Cattolici, protestanti, membri di Chiese libere e ortodossi russi ricevono infine la benedizione da un sacerdote polacco del Movimento di Schoenstatt. Walter: “Ho imparato che la riconciliazione ecumenica non domanda né la proporzionalità, né riconoscere chi ha ragione. Gesù Cristo abita nel cuore dell’altro e in modo sorprendente fa sì che la diversità diventi un complemento, senza essere cancellata.”
La riconciliazione ha bisogno di fiducia
Durante i suoi numerosi viaggi attraverso l’Europa dell’Est, Walter continua a costruire una rete di amicizie: “Ma questo richiede pazienza e perseveranza. Spesso ci vogliono anni perché la sfiducia scompaia. Ho capito che l’esperienza ecumenica “di confine” significa sentirsi vicini e lontani allo stesso tempo e sopportare la tensione. Rivolgendo tutti lo sguardo a Gesù, si sviluppa lentamente una vicinanza interiore. Non può essere forzata, ma è opera di Dio”. La fiducia reciproca che ne deriva fa sì che si possa parlare e crea una libertà interiore, riferisce Walter.
La riconciliazione richiede di essere distaccati
“La riconciliazione e la concordia ecumenica non possono essere organizzate”, dice Walter. “Dobbiamo essere staccati ogni volta ed entrare sempre di nuovo nel Kairos di Dio. Solo Lui conosce il momento giusto”. Ma sicuramente si può aprire la strada a questo. “Insieme riusciremo a far risplendere l’Europa. Il suo splendore è la sua gente che è in cammino verso la riconciliazione.” Walter ne è convinto e vive per questo – ogni giorno di nuovo.
A cura di Beatriz Lauenroth
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da TogetherforEurope | Set 17, 2019 | 2019 20 Anni di IpE - Ottmaring, News
La celebrazione dell’anniversario del 20° di Insieme per l’Europa (IpE) coinvolge storia, Chiese e società in una triplice festa. Gli Amici di IpE si incontrano ad Ottmaring, in Germania, dal 7 al 9 novembre 2019. In programma anche un ricevimento nel Municipio di Augsburg ed una giornata in vari luoghi significativi della città, come la chiesa di Sant’Anna. Si tratta di un nuovo, promettente appuntamento dei popoli in Europa.
Come mai si celebra questo “compleanno” in Germania? Le date parlano da sé! Il 31 Ottobre 2019 sarà ad Augsburg l’anniversario della storica firma della Dichiarazione Congiunta sulla Dottrina della Giustificazione tra la Chiesa Cattolica e la Federazione Luterana Mondiale; lo stesso giorno ricorrerà ad Ottmaring il 20° del primo incontro tra Comunità e Movimenti evangelici e cattolici, che avrebbe segnato l’inizio di Insieme per l’Europa e il 9 novembre 2019 si ricorderà il 30° della caduta del Muro di Berlino.
Gli anniversari ci invitano sempre a rendere grazie e nello stesso momento a guardare avanti. Il programma del convegno, che vuole esprimere ambedue le cose, si svolgerà nel Centro Ecumenico di Ottmaring, nel Municipio e nella chiesa di Sant’Anna di Augsburg.
Dopo i passi fatti insieme a Praga nel novembre 2018>> e la “Festa dell’Europa 2019”>>si vuole che l’incontro in Germania diventi un ulteriore laboratorio per progetti concreti in favore del nostro Continente.
La prima parte del programma si svolgerà nel Centro ecumenico di Ottmaring, iniziando da uno sguardo retrospettivo: immagini, testimonianze, scambi sulle esperienze dei 20 anni di cammino insieme, cogliendo da lì le nuove prospettive: “Riconoscere i semi nei frutti”. Ci saranno riflessioni in gruppi e in plenaria, momenti di preghiera e ringraziamento, approfondimenti delle linee di IpE, per cogliere maggiormente il contributo che è chiamato a dare all’Europa.
Attraverso alcuni esperti e nel dialogo con loro, si guarderà poi ad alcune delle odierne sfide: paura, confini, muri.
La sera di venerdì, 8 novembre, nei pressi della Sala d’Oro del Municipio il Sindaco della Città di Augsburg offrirà un ricevimento ufficiale.
Sabato, 9 novembre, il Convegno continuerà nel Municipio di Augsburg:
- 20 anni Dichiarazione congiunta sulla Giustificazione con un intervento del vescovo evangelico Christian Krause: Storia e conseguenze: quale significato oggi?
- Insieme per l’Europa: frutto della Dichiarazione congiunta, l’esperienza dell’unità, prospettive, sviluppi nei singoli Paesi;
- Passi sulla via dell’unica Chiesa di Gesù Cristo: Visioni per un unico popolo di Dio;
- 30 anni caduta del Muro di Berlino e della Cortina di ferro in tutto il Continente;
- Sfide attuali per l‘Europa e per l‘unità: Pavel Fischer (Praga).
Nella chiesa di St. Anna si pregherà per l‘Europa in diverse lingue; successivamente, nella Piazza della stessa chiesa, si ringrazierà con candele accese, canti, preghiere e brevi testimonianze.
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da TogetherforEurope | Set 13, 2019 | 2019 20 Anni di IpE - Ottmaring, Esperienze, riflessioni ed interviste, News
VIDEO – INTERVISTA
Da tempo sono in corso i preparativi per la celebrazione dei “20 anni Insieme per l’Europa”. La scintilla di questo originale cammino ecumenico–europeo è partita nella Centro ecumenico di Ottmaring, dopo la storica firma della Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione ad Augsburg (Germania).
Severin Schmid ha visto nascere e ha collaborato allo sviluppo di questa comunione, di cui “lo spartito è scritto in cielo”. Abbiamo chiesto a lui come sono andate le cose.
Ilona Toth, ungherese, membro dell’attuale Comitato d’Orientamento di Insieme per l’Europa, ha partecipato nel 2018 alla festa del 50° di Ottmaring. Che impressione le ha fatto questo Centro ecumenico nei pressi di Augsburg?
https://youtu.be/4pM_OjpN0XU (altro…)
da TogetherforEurope | Lug 11, 2019 | Esperienze, riflessioni ed interviste, News
Maria Voce, chiamata familiarmente anche Emmaus, è membro del Comitato d’Orientamento di Insieme per l’Europa. All’interno del Movimento dei Focolari di cui lei è la Presidente, si svolge quest’estate un evento a livello europeo.
Dalle sue interviste rilasciate in vista di quell’appuntamento, ne abbiamo scelto due in quanto sottolineano lo spirito che anima la nostra rete.
Foto: Diego Goller (altro…)
da Claudia Di Lorenzi | Lug 8, 2019 | 2017 60° Trattati di Roma, Esperienze, riflessioni ed interviste, News
In occasione dell’elezione di David-Maria Sassoli a presidente del Parlamento Europeo, riproponiamo stralci dell’intervista del 24 marzo 2017 – alla vigilia del 60° dei Trattati di Roma – quando aveva partecipato alla Veglia ecumenica ed internazionale promossa da Insieme per l’Europa.
Il servizio è della giornalista Claudia Di Lorenzi:
“Far vedere al mondo che la fraternità e l’unità, nonostante le differenze culturali e confessionali, sono possibili”. È con questo obiettivo che si è tenuta a Roma, nella Basilica dei XII Apostoli, una veglia di preghiera ecumenica per l’Europa>>. Un’occasione che ha visto insieme membri della rete internazionale IpE con la presenza di rappresentanti delle Istituzioni italiane ed europee, e che si svolgeva in contemporanea ad altre 56 città in tutta Europa.
Tra i presenti all’evento a Roma, anche l’On. David Sassoli, Europarlamentare italiano del Partito Democratico. Lo abbiamo intervistato:
Onorevole Sassoli, alla vigilia del 60° anniversario dei Trattati di Roma, che hanno segnato la nascita dell’Unione Europea, da più parti si osserva come l’Europa abbia smarrito le sue radici cristiane, concentrata com’è su finanza, burocrazia e interessi nazionali, incapace di solidarietà e accoglienza, e di progettare uno sviluppo centrato sulla persona. Cosa ne pensa?
“Bisogna innanzitutto che i cristiani si facciano sentire un po’ di più e devono esserci reti nel mondo cristiano che diano il testimone ad altri. Perché ci sono valori condivisi, come la pace, la convivenza, la solidarietà, la giustizia che hanno certo una matrice cristiana, ma oggi sono assunti come paradigma di impegno politico, culturale, morale da parte anche di cittadini che cristiani non sono. Sono questi gli elementi che fanno l’identità europea: ecco perché i cristiani devono essere molto contenti perché nell’identità europea si ritrovano valori che sono propri del mondo cristiano. Ma in questo momento abbiamo la necessità di spiegarlo bene ai nostri cittadini, perché l’Europa fa paura, mette ansia, sembra un peso, e invece abbiamo bisogno di fare dell’unità degli europei il valore per giocare la grande scommessa di questo secolo, che sarà dare forma al mercato globale. La globalizzazione senza regole diventa marginalizzazione, povertà, miseria, può essere catastrofica per tante aree del pianeta. La grande scommessa dell’Europa è dare regole e valori al mondo. Perché le regole del mercato senza la difesa dei diritti umani, il senso della libertà e della democrazia, sarebbero soltanto delle leggi economiche che fanno prevalere il più forte e questo non lo vogliamo. Allora, la scommessa è questa: i valori cristiani che sono all’origine dell’identità europea oggi sono l’elemento per giocare la grande sfida mondiale”.
Leggi l’intera intervista>>
Foto: ©Thomas Klann
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da Pal Toth | Giu 26, 2019 | 2019 20 Anni di IpE - Ottmaring, Esperienze, riflessioni ed interviste, News
Insieme per l’Europa 1999-2019 – A colloquio con Pál Tóth
L’iniziativa compie 20 anni. Per l’occasione, due domande a Pál Tóth, docente all’Istituto Universitario Sophia, Loppiano (Firenze), sullo specifico della rete e come Insieme per l’Europa risponda alle sfide di oggi.
- Nel 1999 è nato Insieme per l’Europa. Come si distingue questo libero convergere di Comunità e Movimenti cristiani da altri gruppi che lavorano oggi per l’Europa? Quale è la sua caratteristica?
Il riconoscimento delle alterità e di conseguenza del pluralismo è una conquista della cultura occidentale. Questa convinzione è radicata nella fede biblica che ognuno di noi è una creatura irripetibile di Dio, che ha un piano d’amore su ognuno di noi. Con questa evoluzione nasce, però, anche una nuova sfida per le società di radice cristiana: Come gestire questa ricca diversità? Come arrivare all’unità necessaria all’azione? Questa domanda diventa oggi, nell’epoca delle sfide globali, davvero pressante. Attualmente i problemi non sono più soltanto locali, ma abbiamo a che fare con delle sfide trasversali come il cambiamento climatico, le migrazioni, la povertà, il capitalismo sfrenato, ecc. Per rispondere a queste sfide adeguatamente, ci vuole, su scala mondiale, una collaborazione molto più efficace. A mio avviso l’Europa, per il suo ruolo nell’elaborare pensieri innovativi attraverso i secoli, potrebbe e dovrebbe avere un ruolo determinante in questo processo.
Sono convinto che le Chiese cristiane hanno una risorsa speciale da offrire nella realizzazione di un’unità che non opprime, ma valorizza le diversità. Questa capacità diventa visibile nell’iniziativa Insieme per l’Europa. Anche nelle Chiese è presente il pluralismo, che è, però, un pluralismo dei vari carismi e doni, e questo pluralismo è capace di unità. Perché? Perché alla base di ogni vero Carisma troviamo una Parola di Dio. I carismi sono diversi tra di loro, ma la radice di tutti è il Verbo di Dio, in ultima analisi il Comandamento nuovo: Amatevi a vicenda. Questo è il loro fondamento comune, che assicura una base per l’unità e per la collaborazione. Infatti, Insieme per l’Europa fonda le sue attività su un “Patto d’amore scambievole” fra rappresentanti di diversi Movimenti e Comunità cristiani del nostro Continente.
Poi, non dobbiamo dimenticare le donne e gli uomini “della prima ora” di Insieme. Da 20 anni loro si dedicano con anima e corpo a questa iniziativa. Certo, già da un punto di vista umano, sono persone capaci e fedeli ad un impegno preso. Ma direi di più: in quell’ormai lontano 1999 la loro anima è stata toccata da una forte luce, dal Divino. Hanno capito con il cuore che nell’unità vissuta si realizzerà un mondo diverso, un’Europa nuova. E questo momento di “fondazione” ha lasciato in loro una sicurezza nell’unità nella diversità, che oggi vogliono tramandare ad altri. Loro sanno che i loro sogni ed aspirazioni di una volta ormai sono diventati oggi necessità di sopravvivenza. “Sui carismi poggia tutto. Bisogna scoprirli”. Così Chiara Lubich, co-fondatrice di Insieme per l’Europa.
2. Cosa deve fare Insieme per l’Europa per ottenere sempre più visibilità?
I più di 300 Movimenti e Carismi coinvolti in Insieme per l’Europa sono già tra di loro una testimonianza visibile di collaborazione e di unità. Oltre la dichiarazione di valori comuni, oltre i momenti di preghiera comune in particolari occasioni, emerge ciò che i Movimenti già fanno insieme nel rispondere alle sopraddette sfide. Oggi attengono visibilità le azioni comuni, raccontate in storie che creano adesione e condivisione. In questa prospettiva Insieme per l’Europa potrebbe sviluppare, gradualmente, più progetti d’azione comuni.
Uno dei progetti potrebbe essere una piattaforma permanente di dialogo tra i Paesi dell’Est e quelli dell’Ovest. Con l’incontro 2017 a Vienna Insieme ha fatto un primo passo. Rappresentanti di Slovacchia, Cechia, Ungheria, Slovenia, Russia sono entrati in dialogo con i Paesi dell’Ovest. Si vedeva l’impegno (e la fatica) di andare oltre le differenze e le criticità, che spesso ostacolano una comprensione tra Est ed Ovest. Su questa pista vedrei per il futuro una collaborazione su diverse tematiche, come il concetto di nazione, il rapporto Chiesa-Stato, i diritti umani, le esigenze di unità e di verità ecc.
Con dei progetti vari a livello ecclesiale, politico, economico, civile Insieme per l’Europa sta formando una crescente rete di cittadini impegnati per una “rinascita cristiana dell’Europa”, dove si supera la critica e si parla delle criticità in prospettiva della crescita di tutti, insieme.
Beatriz Lauenroth, Mariënkroon (Olanda) (altro…)
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