da Koni Brand | Nov 21, 2013 | News
Nello spirito della “cultura del visitarsi” – in occasione dell’incontro degli Amici di Insieme per l’Europa a Parigi – il 6 novembre alcuni del Movimento dei focolari hanno fatto visita alla sede del Movimento Acer-Mjo (Action Chrétienne des Etudiants Russes – Mouvement de Jeunesse Orthodoxe) in rue Olivier de Serres, nel 15° arrondissement.
Siamo stati ricevuti dal Presidente, Cyrille Sollogoub, un giovane padre di famiglia, professore universitario, a cui si è aggiunto l’incaricato per la sezione giovanile Igor Sollogoub, fratello di Cyrille.
Accogliendoci, Cyrille ci ha condotto nella Chiesa-cappella, ricavata nel cortile in una precedente rimessa, coperta di vetro. Qui hanno celebrato la Divina Liturgia famosi sacerdoti e teologi ortodossi come Florovsky, Bulgakov e anche Alexander Men. Oltre all’iconostasi l’attenzione è attirata dalle pareti quasi interamente tappezzate da icone di età e con soggetti molto diversi tra loro: sono doni di famiglie rifugiate russe, approdate in Francia. Oltre alle molte icone antiche vi si trovano anche alcune più moderne – sono frutto di una rinnovata iconografia coltivata da alcuni maestri come Mère Marie, famosa nell’ambiente russo.
Cyrille spiega che l’icona che più esprime il carisma del Movimento Acer è la presentazione di Maria al Tempio: lei contiene Gesù e con ciò contiene la Chiesa. Il Movimento Acer è nato nel 1923 da alcuni russi espulsi dal paese durante gli anni tormentati della Rivoluzione. Tra i fondatori personalità importanti come il padre Sergio Bulgakov, il padre Giorgio Florovsky e Nicolas Berdiaev. “Mentre in Russia le Chiese venivano distrutte e gli emigrati russi non avevano i mezzi per costruirne altre è nata una nuova comprensione su cosa sia la Chiesa: non edificata da mattoni ma da persone vive, portatori di Cristo e della sua Chiesa”. Col motivo di sensibilizzare soprattutto i laici ad “essere Chiesa” è nato il Movimento Acer – con l’approvazione del Patriarca della Russia di allora, Tikon – poi assassinato.
I primi ad accogliere il Movimento Acer a Parigi e dare loro una sede è stato il Movimento Ymca. Quando gli ambienti furono troppo ristretti si è traslocato nella sede attuale. Con grande riconoscenza verso i padri fondatori Cyrille mostra una galleria fotografica dei vescovi e metropoliti che hanno sostenuto e presieduto il Movimento che giuridicamente dipende dal Patriarca di Costantinopoli.
Fa notare che il loro carisma si evidenzia anche dal fatto che le porte posteriori della Chiesa sono collegate con la sala di accoglienza: “Durante le celebrazioni queste porte sono aperte – un segno che non c’è divisione tra ‘sacro’ e ‘profano’ – tutta la nostra vita è liturgia”.
La sede è resa più dignitosa da una grande povertà di mezzi, riempita da una indescrivibile ricchezza spirituale che traspare da tutto e di chi ci parla.
Igor sottolinea che nonostante la difficoltà di distanze ai campi estivi partecipano anche più di 200 giovani, si va in montagna, ci si rievangelizza, si canta, si prega, si cammina ore insieme, si fa cultura e cresce così il senso della fede e dell’appartenenza alla Chiesa. Una volta formati, i giovani si orientano all’impegno nella propria parrocchia.
Salendo al secondo piano della sede si vedono tre stanze piene di libri, di riviste (di alto livello) e anche di oggetti tipo russo da vendere per sostenere opere sociali in Russia. “Durante il regime il primo compito dell’Acer era quello di stampare la Bibbia, letteratura spirituale e culturale e farla arrivare in Russia; inoltre si sostenevano le famiglie di dissidenti e altri bisognosi”. La stampa è tuttora un’attività importante per l’Acer. Si pubblicano due riviste in russo e in francese, nonché libri di teologia. L’editore si chiama tuttora “Ymca Press” – anche se nel frattempo l’Ymca ha lasciato in mano all’Acer la tipografia e Editeurs Réunis.
Si conclude la visita in confidenza fraterna spirituale, profondità dello scambio. La scoperta di una reale amicizia in Cristo, come un seme di una coscienza europea cristiana nuova, lascia in cuore gratitudine a Dio che ci fa incontrare sulle vie dell’oggi con occhi di speranza, aperti al futuro.
Gabri Fallacara
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da Koni Brand | Nov 18, 2013 | 2013 - 2015 Amici
Dal 7 al 9 novembre si sono ritrovati a Parigi gli «Amici di “Insieme per l’Europa”» per l’appuntamento annuale. Erano presenti all’incontro, nella storica cornice di Montmartre, 125 responsabili di 46 Movimenti e Comunità di diverse Chiese e 13 Paesi europei – dalla Russia al Portogallo, dalla Danimarca alla Slovenia. Il tema scelto: il “Sì” ai poveri e agli emarginati – espresso nel messaggio di Stoccarda2007. I molti contributi hanno fatto scoprire quanto le Comunità e i Movimenti siano legati all’impegno verso e con i più bisognosi. Non si tratta solo di atti di solidarietà, ma di amicizia e di fraternità.
Un’ora intensa quella con Jean Vanier, fondatore della Comunità dell’Arche. Facendo dono della sua esperienza, inizia con queste parole: «Gesù dice: “Il regno di Dio è come un pranzo di nozze” – ma tutti sono troppo occupati – e il re che ha invitato manda i suoi servi a cercare storpi e zoppi lungo le siepi e ai crocicchi delle strade – è questo che ho cercato di vivere nella mia vita». Jean Vanier si dedica in particolare ai disabili mentali «il popolo più oppresso». «Essi mi hanno cambiato, ho visto che il Regno di Dio è loro». Ora sono 140 le comunità, ecumeniche e interreligiose, in cui «fragili e forti» vivono insieme. Le preghiere dei cattolici e degli evangelici, che hanno avviato i lavori i primi due giorni, sono state seguite da quella dei russi ortodossi con il coro.
Nelle vivaci giornate di scambio sul cammino percorso finora da Insieme per l’Europa, con i grandi eventi di Stoccarda 2004, 2007 e Bruxelles 2012, ci si chiede quale sia il prossimo passo da fare. Ricordando l’espressione di Chiara Lubich «lo spartito è scritto in cielo», si coglie nell’ascolto reciproco che l’esperienza più preziosa di questo cammino insieme è la comunione profonda che si è creata tra Movimenti di Chiese diverse. Ed è proprio questa «testimonianza comune dei cristiani», che ha portato ad iniziative in campo politico e sociale, di cui l’Europa oggi ha bisogno «affinché il mondo creda». E concordemente si prevede di dare un proprio contributo nel 2016, in forma di un congresso, che si svolgerà probabilmente in una città della Germania, per rendere visibile il cammino di comunione percorso finora. C’è un’aria solenne quando nella preghiera si affida a Dio la nuova tappa e si rinnova l’impegno dell’amore reciproco. A maggio 2014 il Comitato d’Orientamento si rivedrà in Germania a Dillingen per ritirare il prestigioso “Premio Europeo St. Ulrich edizione 2014”, assegnato questa volta a “Insieme per l’Europa”.
A Parigi si è vissuto anche la “cultura del visitarsi”: ci si reca alla Cappella della stazione metropolitana di Montparnasse, affidata alla Comunità di Sant’Egidio, per pregare insieme e conoscere la loro azione nel cuore di Parigi. E, ancora prima che avesse inizio l’incontro, c’è chi va a conoscere la Comunità Emmanuël, fondata da Pierre Goursat e Martine Laffitte-Catta, e chi la sede di Acer-Mjo (Azione cristiana studenti russi – Movimento Gioventù Ortodossa)
Gabri Fallacara
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da Koni Brand | Giu 28, 2013 | 2013 - 2015 Amici
Dopo la terza manifestazione internazionale di Insieme per l’Europa a Bruxelles, nel maggio 2012, il Comitato d’orientamento tenta un bilancio e riflette sui prossimi passi da fare.
Il Comitato d’orientamento di Insieme per l’Europa con i suoi otto membri – appartenenti alla Chiesa cattolica, ortodossa ed evangelica – si è incontrato nella sede romana della comunità di Sant’Egidio il 4 giugno scorso.
Scopo principale: confrontarsi sui frutti dell’anno trascorso e capire insieme le prossime tappe, cercando di leggere “lo spartito scritto in cielo” come amava dire Chiara Lubich.
In molte delle 152 città collegate il 12 maggio 2012 è iniziata o si è incrementata una dinamica locale di vivace collaborazione tra Movimenti e Comunità di varie Chiese. In vari Paesi esiste, poi, un comitato nazionale di Insieme per l’Europa come una rete che sostiene questa comunione.
Andrea Riccardi (fondatore della comunità di Sant’Egidio), sottolinea la responsabilità di continuare ad uscire fuori senza essere autoreferenziali, citando Papa Francesco.
È la “cultura dell’incontro” – ribadisce la presidente dei Focolari Maria Voce riferendosi ancora a Papa Francesco -, “la cultura di amicizia e di apertura all’altro che sperimentiamo in questo cammino di comunione e che dà speranza al nostro Continente e non solo”. Reduce da un viaggio in Germania, racconta di incontri con varie personalità che vedono in Insieme per l’Europa un esempio capace di unire i cuori.
Gerhard Pross, del Convegno di responsabili/Ymca, racconta di come il 23 maggio 2013, nell’Accademia cattolica di Stuttgart-Hohenheim si sono incontrati rappresentanti della Chiesa evangelica in Germania, della Chiesa cattolica e di altre Chiese, su invito di alcuni Movimenti e Comunità unite nella rete di Insieme per l’Europa. Il presidente della EKD (Evangelischen Kirche in Deutschland) Nikolaus Schneider, l’arcivescovo Robert Zollitsch (Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca), il vescovo Gerhard Feige, il vescovo regionale Heinrich Bedford-Strohm e il metropolita rumeno ortodosso Serafim, nei loro interventi, hanno incoraggiato a contribuire ad un intenso e aperto scambio sulle questioni ecumeniche, particolarmente attuali per il 50° del Concilio Vaticano II e in vista del 500° anniversario della Riforma, nel 2017. Alcuni elementi emersi sono: il ritorno a Cristo come centro comune; la comune rielaborazione della storia a livello regionale e nazionale; il porre segni di riconciliazione e la coscientizzazione alle sensibilità della Chiesa dell’altro.
Christophe D’Aloisio (Syndesmos) ha presentato, in un’interessante visione, l’attualità di alcune comunità ortodosse in Europa.
La fitta agenda dell’incontro del 4 giugno prevedeva varie tematiche.
Guardare alle “periferie esistenziali”, alle povertà materiali e spirituali che affliggono l’Europa per contribuire al bene comune con i carismi ricevuti da Dio: è questa una delle priorità.
Il 5 giugno mattina, i responsabili presenti a Roma sono stati ricevuti dal card. Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici che ha incoraggiato i progetti.
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